European Clean-Up Day (8-10 Maggio 2015): SeaCleaner – Scienziati in "erba" per pulire i nostri mari!
Venerdì 8 Maggio anche ISMAR parteciperà alla campagna di pulizia delle spiagge, monitorando la spiaggia della Venera Azzurra di Lerici. L'iniziativa fa parte del Clean-Up Day 8-10 Maggio 2015 prevista nell'ambito del progetto "Let's Clean Up Europe" voluto dalla Comunità Europea.
Friday 08 May 2015
Lo European Clean-Up Day, con la campagna “Let’s Clean Up Europe!”, intende racchiudere assieme tutte le iniziative volte all’organizzazione di campagne di pulizia che, negli ultimi anni, si sono svolte in tutta Europa, per avere un evento di clean-up a livello europeo che si svolga durante un solo giorno (o pochi giorni consecutive) in tutta Europa, coinvolgendo quanti più cittadini possibile. In Italia quest’anno è stata raggiunta la cifra di 365 azioni, un record secondo gli organizzatori. (http://www.serr2014.it/2015/05/05/365-le-azioni-in-italia-di-lets-clean-up-europe-2015-e-record/)
Ogni anno, milioni di tonnellate di rifiuti abbandonati finiscono negli oceani, sulle spiagge, nelle foreste o da qualche parte semplicemente nella natura. La causa principale di tutto ciò sono i modelli insostenibili di produzione e di consumo delle nostre società, cattive politiche di gestione dei rifiuti e mancanza di sensibilità nella popolazione. In particolare, i mari e gli oceani stanno diventando sempre più la discarica del pianeta, e si calcola che circa 10 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono lì ogni anno. Quello dei rifiuti di plastica è poi un problema particolare, data la lunga durata di tale materiale e la sua tendenza a decomporsi in particelle sempre più piccole, che possono essere ingerite da specie marine, con conseguenze spesso fatali.
Ottenere dati utili sulla quantità di detriti nei mari ed oceani è impegnativo, poiché quello marino èp un ambiente molto dinamico e in continua trasformazione, caratterizzato da ampie differenze geografiche e stagionali. Gli scienziati dell’Istituto Ismar del CNR già da anni studiano le varie tipologie di “marine litters”, ovvero la spazzatura marina, sia in acqua che sui fondali e sulle spiagge, per tentare di quantificarne i ritmi con cui si accumulano, le quantità e le tipologie, e riuscire a ricavare dati sule possibili fonti principali di inquinamento ed i loro effetti sull’ecosistema.
I cittadini possono dare un valido aiuto in questo settore, aiutando gli scienziati nel reperimento dei dati, soprattutto per quanto i monitoraggi condotti sulle spiagge, che richiedono grande partecipazione per essere efficaci. A questo proposito, la Dott. Silvia Merlino dell’Ismar sta portando avanti da due anni il progetto SeaCleaner, che si rivolge non solo ai volontari ma, più in particolare, alle scuole di vario ordine e grado della provincia di la Spezia In questo modo, gli studenti vengono messi a conoscenza del problema, sensibilizzati su queste tematiche e fatti partecipare direttamente alle azioni di monitoraggio, raccolta ed analisi dei dati.
L’8 maggio, grazie alla collaborazione con LABTER, il Laboratorio di Educazione del Comune della Spezia, gli alunni delle classi I e II della scuola media Incerti di Fabiano saranno diretti protagonisti di questa importante giornata europea, e per un giorno si trasformeranno in scienziati “in erba” alle prese con uno dei più grandi problemi del nostro secolo. Il loro compito sarà quello di raccogliere e classificare i rifiuti antropogenici che troveranno sulla spiaggia libera della Venere Azzura, nel comune di Lerici (La Spezia, Liguria). Prendendo parte a “Let’s Clean Up Europe!” e aiutando a tenere pulito l’ambiente, i giovani partecipanti possono rendersi conto di quanti rifiuti sono abbandonati vicino a loro. Queste azioni danno un’opportunità unica per sensibilizzare le nuove (e vecchie!) generazioni sui problemi dell’abbandono dei rifiuti, e per aiutare a cambiare i loro comportamenti. Confidiamo nel fatto che queste originali lezioni di scienza e di educazione civica diano i loro frutti, e che i cittadini del domani pongano maggiore attenzione all’ambiente di quanto stiamo facendo noi.
In parte preso da http://www.ewwr.eu/it/take_part/lets-clean-up-europe