Impatti delle attività inquinanti e delle pressione antropiche sugli ambienti di transizione e costieri
L’attività di ricerca riguarda il destino degli inquinanti (metalli pesanti, IPA, PCB, diossine/furani), il loro impatto ecologico e gli effetti biologici. I principali temi considerati sono ubicazione delle sorgenti, meccanismi di trasporto, relazioni input-output, bilanci di massa, interazioni con particolato e biota, accumulo nel sedimento, scambi alle interfacce, bioaccumulo, biomagnificazione e tossicità. Gli studi sulla contaminazione del sedimento (inclusi i tassi di sedimentazione e le cronologie) sono rivolti alla valutazione della qualità ambientale, l’evoluzione temporale dell’inquinamento ed i trend attuali, sia nei sistemi naturali che in quelli soggetti all’impatto antropico (ad esempio, porti e aree urbane costiere).
Le informazioni quantitative sui livelli di inquinanti e sulla loro distribuzione spazio-temporale vengono integrate con la valutazione del loro impatto fisiologico sugli organismi acquatici. In laboratorio, si studiano gli effetti tossicologici indotti dall’inquinamento a livello individuale e studi in campo sono rivolti a valutare i flussi tra i vari comparti. L’attività di ricerca riguarda anche lo sviluppo di approcci basati sul “risk assessment” come mezzi per affrontare il problema dell’inquinamento ambientale. Vengono implementati modelli multi-specie e multi-comparto per affinare la comprensione delle relazioni fra variabili ambientali e per sviluppare strumenti di previsione che facilitino le scelte gestionali.
Nell'immagine a destra:
distribuzione spaziale di Hg, Cu, PCBs, PAHs nei primi 5 centimetri dei sedimenti superficiali della laguna di Venezia. Le linee di isoconcentrazione sono tracciate utilizzando cica 400 campioni superficiali raccolti nel 2007