Margini continentali
ISMAR studia la geologia dei margini continentali dalle aree di piattaforma, alla scarpate alle regioni di mare profondo. Le ricerche sono finalizzate all’investigazione delle relazioni tra le variazioni di livello marino, una conseguenza dei cicli glaciali ed interglaciali, e la sedimentazione alla scala delle centinaia di migliaia di anni.
Sono anche investigate le variazioni deposizionali allo scopo di ricostruire i cambiamenti climatici, sia di origine naturale che indotta dalle attività umane, su scale temporali più corte. ISMAR studia i processi fisici associati con le tempeste, con i flussi iperpicnali legati alle piene fluviali, con le correnti di torbida, contornitiche e da cascata e la loro influenza sul trasporto e l’accumulo di sedimenti lungo i margini continentali. Sono attive ricerche sulla geomorfologia delle frane sottomarine, dei canyons, dei sistemi di argine e canale, dei rilievi contornitici e delle conoidi di piana bacinale allo scopo di ricostruire il ruolo dei meccanismi di innesco dei flussi gravitativi, della topografia e della geologia dei vari margini continentali e delle variazioni di livello marino nel determinare l’architettura stratigrafica dei margini continentali.
Le ricerche spaziano dalla scala del bacino, alla scala dei corpi deposizionali elementari, alla scala dei singoli eventi erosivi e deposizionali che possono essere osservati attualmente. ISMAR studia anche la tettonica dei margini continentali lungo le aree di subduzione del Mediterraneo tramite l’esplorazione dei processi connessi con l’estensione crostale e l’apertura di bacini di rift e di retroarco. Sono anche attive ricerche in ambiente compressivo con particolare attenzione alle tematiche riguardanti la i processi di tettonica gravitativa lungo i cunei di accrezione mediterranei.
I pockmarks, i vulcani di fango e le strutture da rimobilizzazione dei sedimenti sono oggetto di ricerche mirate alla definizione della dinamica dei sistemi di migrazione di fluidi nel sottosuolo e le loro implicazioni sulla stabilità dei margini continentali.
L’influenza dell’emissione di fluidi sugli ecosistemi marini è studiata attraverso l’analisi di esempi attuali e fossili di ambienti caratterizzati da emissioni fredde sul fondo marino. I risultati delle ricerche contribuiscono alla definizione della pericolosità geologica lungo i margini continentali, alla compilazione di mappe geologiche dei mari italiani e al fabbisogno dell’industria per l’installazione in sicurezza di infrastrutture sui fondali marini e per la ricerca e lo sfruttamento di risorse energetiche.
Nell'immagine:
Sezione sismica ad alta risoluzione acquisita in bassi fondali (circa 1 m) che evidenzia l’architettura di un sistema di canali. S1: discontinuità al passaggio dai depositi pleistocenici a quelli olocenici; S2: superficie di massima ingressione marina; S3: base dei depositi antropocenici.