ISMAR partecipa al progetto “Mimics"
L’alga corallina Ellisolandia elongata come “oasi” di biodiversità e potenziale “mitigatore” degli effetti del cambiamento climatico.
Monday 19 June 2017
Il Centro Ricerche Ambiente Marino ENEA di Santa Teresa (La Spezia), in collaborazione con l’Università di Portsmouth (principal investigator del progetto) ed il CNR, grazie ad un finanziamento della Royal Society (International Exchange Grant RS-CNR) ha avviato il progetto dal titolo:“ Will coralline algae reef mitigate climate change effects on associated fauna?”.
Il progetto, della durata di due anni (2016-2018), ha come obiettivi, (1) testare l’idoneità di micro-reef artificiali (‘mimics’), che simulano la struttura e proprietà dell’alga corallina Ellisolandia elongata, alla colonizzazione da parte di altri organismi marini; (2) testare l’effetto di mitigazione al cambiamento climatico esercitato da Ellisolandia elongata sulla fauna associata.
Ellisolandia elongata è un’alga corallina che vive lungo le coste del Mediterraneo e cresce sia su substrati rocciosi naturali che artificiali ad una profondità compresa tra 0 e 10 m. E’ una specie ‘tollerante’, in grado di sopportare forti variazioni di temperatura, salinità e pH e periodi di emersione dovuti all’abbassamento di marea. Predilige aree soggette a moto ondoso sostenuto, anche se si può trovare in ambienti calmi e confinati. Grazie alla sua struttura con fronde rigide ma flessibili, E. elongata è considerata un “habitat engineer”, cioè una specie in grado di creare habitat (reef) che permettono la vita di numerosi organismi (crostacei, policheti, echinodermi, briozoi, molluschi), che trovano tra le sue fronde riparo da condizioni ambientali poco favorevoli, rifugio da predatori, fonte di cibo e aree di nursery.
Il progetto utilizzerà delle fronde artificiali prodotte con stampante 3D tramite l’utilizzo di resine siliconiche atossiche e epossidiche con caratteristiche che simulano le proprietà strutturali dell’alga. Questi “mimics”, posti all’interno del reef naturale a circa 50 cm di profondità nella Baia di Santa Teresa (La Spezia), saranno esposti per un anno alle condizioni naturali. Le variazioni di temperatura, salinità, intensità luminosa, alcalinità totale, pH, pCO2 atmosferica e ossigeno disciolto saranno costantemente monitorate attraverso sonde multiparametriche e campionamenti puntuali. I “mimics” saranno poi prelevati e studiati per capire il loro ruolo potenziale come substrati per la colonizzazione da parte della fauna che popola il reef naturale. I risultati del progetto potrebbero aprire le porte ad applicazioni future, come ad esempio la creazione di micro reef artificiali con bio-plastiche a diversi gradi di degradazione da utilizzare per il ripristino di habitat in ambienti particolarmente sfruttati ed impoveriti dall’azione dell’uomo. Il progetto prevede inoltre esperimenti di laboratorio con esemplari naturali e artificiali di E. elongata mantenuti a condizioni di pH e temperatura previsti per il 2100.
Paolo Montagna (ISMAR-Bologna), Anna Luchetta e Carolina Cantoni (ISMAR-Trieste) partecipano al progetto contribuendo al monitoraggio delle caratteristiche fisico-chimiche della colonna d’acqua.
Il progetto potrà essere seguito sul blog del laboratorio: https://medclimalizers.wordpress.com
Twitter: @Medclimalizers
La notizia ripresa dal Daily Mail del 13 Giugno 2017
L'articolo dedicato al progetto da New Scientist del 12 Giugno 2017