Race For Water Odyssey
L’Istituto di Scienze Marine di Genova in missione a Guadalupe
Tuesday 10 October 2017
Una missione di 5 anni, Odyssey, a bordo di un catamarano innovativo, completamente alimentato da energia solare e idrogeno, per combattere l’inquinamento da plastiche degli oceani. E’ questo l’obiettivo di R4W che mira a identificare, promuovere e implementare soluzioni per il recupero e il riutilizzo della plastica e creare nuove fonti di reddito per le persone più colpite da questo tipo di inquinamento. Utilizzando un approccio ispirato ai principi di una economia circolare, R4W andrà in giro per il mondo facendo prelievi ed effettuando scali in occasione di grandi eventi internazionali con l'obiettivo di sensibilizzare la classe politica, gli imprenditori e il grande pubblico sulla urgenza di contrastare l’inquinamento da plastica e adottare nuove soluzioni. In questa missione sono coinvolti anche i ricercatori del CNR. Francesca Garaventa dell’Istituto di Scienze Marine di Genova ha raggiunto il Team team di R4W a Guadalupe, dove insieme ad altri scienziati del Dipartimento di Scienza della Vita dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Università di Bordeaux saranno impegnati a studiare la distribuzione delle microplastiche nelle acque, nei sedimenti e nei tessuti degli organismi marini nell’ambito del progetto europeo JPI Oceans Ephemare (http://www.jpi-oceans.eu/ephemare).
http://www.jpi-oceans.eu/ephemare/news-0
Proseguono i campionamenti di CNR-ISMAR e UNIVPM a Race For Water.
Dopo l’arrivo in Gudalupe e l’imbarco sul catamarano Race 4 Water sono iniziati i campionamenti del team scientifico di Ephemare con i ricercatori di UNIVPM, dell’Istituto di Scienze Marine del CNR di Genova e dell’Università di Bordeaux. L’obiettivo generale sarà quello di caratterizzare per la prima volta la presenza e la distribuzione delle microplastiche in questa parte dell’Oceano, facendo campionamenti mirati della colonna d’acqua, dei sedimenti e delle principali specie marine di questi ambienti. La fase successiva, da svolgersi nei Laboratori europei del progetto Ephemare, sarà quella di approfondire la potenziale tossicità di queste particelle e dei contaminanti da esse rilasciate, continuando anche nell’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questa nuova emergenza ambientale.
Dopo un primo briefing organizzativo a bordo della R4W, il 4 ottobre i campionamenti sono iniziati con due attività distinte. La prima è stata quella di andare ad aspettare i pescatori locali al mercato ittico di Point-a-Pitre per selezionare le principali specie che vengono pescate e consumate dalla popolazione. La seconda attività si è rivolta invece al campionamento delle spiagge dell’area di Petit Bourg, una delle aree più inquinate di Guadalupe dove, a causa di un intensivo utilizzo di pesticidi nelle piantagioni di banane la pesca rimarrà interdetta per i prossimi decenni. Dopo il rientro a bordo e la dissezione degli organismi, c’è stato tempo per un ulteriore campionamento nella marina, dove sono stati raccolti molti esemplari di policheti tubicoli ed ostriche.
Il giorno successivo, il R4W ha lasciato gli ormeggi della marina di Point-a-Pitre, aumentando la superficie dei pannelli solari con un meccanismo a rotaia che permette alla nave di guadagnare un ulteriore 15% di energia. Anche questa volta i team scientifici si sono divisi. Una parte è rimasta a bordo della R4W effettuando i campionamenti di microplastiche nell’acqua di mare con una speciale rete definita Manta, e di sedimenti marini: l’area è stata ancora una volta quella di Petit Bourg. Il secondo gruppo scientifico è invece salito a bordo dell’imbarcazione dell’Università delle Antille per il campionamento di specie marine. Dopo aver raggiunto le mangrovie, è stato possibile campionare ostriche e granchi, prima di calare le reti ed effettuare snorkeling che ha consentito di raccogliere nuove specie ittiche, ricci di mare, gasteropodi ed altri invertebrati.