Rocce e sottosuolo sempre più caldi nelle Alpi
Risultati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale "Progress in Physical Geography: Earth and Environment" a firma di R. Colucci (ISMAR-CNR) e di M. Guglielmin (Università dell’Insubria, Varese). Interviste per radio e TV
Friday 28 June 2019
Non sono solo la temperatura dell’aria e del mare a salire inesorabilmente, ma anche quella delle rocce e del sottosuolo delle Alpi.
Per la prima volta si sono potuti misurare e studiare gli effetti di un drastico cambiamento nelle condizioni termiche della roccia di una grotta del Monte Canin (Alpi Giulie) che contiene un importante deposito di ghiaccio sotterraneo. Il repentino cambiamento nel regime termico ha innescato una fusione accelerata del deposito di ghiaccio e la quasi totale scomparsa del permafrost in roccia (n.d.r. roccia che rimane sempre sotto lo zero, anche durante l’estate) che garantiva le condizioni microclimatiche per la preservazione del ghiaccio al suo interno.
Questo aspetto ha importanti ripercussioni sulle riserva d’acqua sotterranea, stoccate sotto forma di ghiaccio permanente, che caratterizzano le aree carsiche di alta quota come ad esempio le Alpi Giulie, ma anche estese aree delle Alpi austriache o svizzere.
I risultati sono stati da poco pubblicati sulla rivista scientifica internazionale "Progress in Physical Geography: Earth and Environment" a firma del triestino Renato R. Colucci (ISMAR-CNR) docente di glaciologia presso l’Università di Trieste, e di Mauro Guglielmin (Università dell’Insubria, Varese).
La ricerca, recentemente confluita nel progetto C3-Cave’s Cryosphere and Climate finanziato dalla Società Speleologica CGEB della Società Alpina delle Giulie, era iniziata più di 8 anni fa in seno ai progetti MONICA (Monitoring of ice within caves) e MACRY (Maritime Cryosphere) finanziati da Fondi per la ricerca di Ateneo dell'Università di Trieste e dalla Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Valcanale attraverso l'Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia (UMFVG).
Il lavoro dal titolo Climate change and rapid ice melt: Suggestions from abrupt permafrost degradation and ice melting in an alpine ice cave è disponibile on-line al link https://journals.sagepub.com/doi/abs/10.1177/0309133319846056
Per chi non fosse abbonato alla rivista, la versione non editata è disponibile su richiesta contattando gli autori, mentre la versione editata sarà liberamente scaricabile tra 12 mesi
Il 26 Giugno Renato Colucci è stato invitato dalla Ruhr Univeritat di Bochum (Germania) a tenere un seminario sulla attività di ricerca inerente le ice caves. Per lo stesso motivo, e per il lavoro appena uscito su Progress in Physical Geography sul collegamento ice caves-permaforst alpino, Renato Colucci è ospite a "RAI3-Buongiorno Regione" lunedì mattina 24 Giugno
qui l'intervvento al GR (Radio) dal minuto 13.30
https://www.rainews.it/tgr/fvg//notiziari/audio/2019/06/ContentItem-19f2b990-2c1d-4cc3-a04c-95dda7bc60e2.html
qui da Buongiorno Regione dal minuto 15.21
https://www.rainews.it/tgr/fvg//notiziari/video/2019/06/ContentItem-6329a2b1-b9fd-4c68-aad7-56030f66a63a.html
Contatti
Dott. Renato R. Colucci
e-mail: r.colucci@ts.ismar.cnr.it
tel. ufficio: 040 375 6876