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Simulated last deglaciation of the Barents Sea Ice Sheet primarily driven by oceanic conditions

Dalla collaborazione tra Ismar (R.Colucci), OGS, UniTS e centri di ricerca stranieri

Tuesday 19 May 2020

Simulated last deglaciation of the Barents Sea Ice Sheet primarily driven by oceanic conditions

Petrini M., Colleoni F., Kirchner N., Hughes A., Camerlenghi A., Rebesco M., Lucchi R.G., Forte E., Colucci R.R., Noormets R., Mangerud J.
Simulated last deglaciation of the Barents Sea Ice Sheet primarily driven by oceanic conditions
Quaternary Science Reviews, May 2020 on line

Il lavoro prende origine da una collaborazione tra OGS, Università di Trieste e ISMAR in Italia, poi Norvegia (Bjerknes Centre for Climate Research & University Center in Svalbard), Svezia (Bolin Centre for Climate Research & Università di Stoccolma, Dip. di Geografia), Olanda (Università di Delf) e UK (Università di Manchester)

E' stata simulata la deglaciazione della calotta di ghiaccio del mare di Barents durante l'ultimo massimo glaciale (21 ky BP). I risultati mostrano come la deglaciazione sia stata principalmente guidata dalle condizioni oceaniche e questo problema rappresenta un importante paleo-analogo per lo sviluppo dell'attuale West Antarctic Ice Sheet, in scenari di riscaldamento globale.
Una tendenza lenta e graduale al riscaldamento degli oceani è in grado di innescare massicce riduzioni di grounded-ice su  scale temporali multi-millenarie, anche senza tenere conto dei feedback positivi legati all'intsbilità della ice sheet marina o delle ice cliffs, come supposto per la West Antarctic Ice Sheet.

link al paper:
https://doi.org/10.1016/j.quascirev.2020.106314

link alla versione free per 50gg:
https://authors.elsevier.com/a/1b59U-4PRxmgk


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