Biodiversità in ambienti costieri e marini
Una delle principali attività di ISMAR è lo studio, la valutazione ed il monitoraggio della biodiversità in ambienti marini, costieri e di transizione. Lo biodiversità è un valore per sé ma il suo studio ha importanti ricadute economiche e gestionali e fornisce indicazioni imprescindibili sullo stato del mare e ne evidenzia anche il funzionamento.
I segni indicativi di buona salute di un ecosistema possono essere descritti in termini di vigore, organizzazione, e resilienza. L'organizzazione di un sistema si riferisce al numero ed alla diversità delle interazioni tra le componenti del sistema, dipendendo dal numero di specie presenti e dalla natura delle relazioni esistenti tra di esse. Un ecosistema in buona salute esprime quindi un’alta diversità biologica, relativamente alle proprie caratteristiche strutturali.
La recente WFD (2000/60) fa propria questa visione imponendo la diversità tra gli elementi di qualità biologica. La biodiversità di un sistema valuta anche le dimensioni ed il ruolo degli organismi nella catena trofica. La ricerca dei rapporti tra determinanti abiotiche e comunità biologiche diviene quindi estremamente importante in quanto può permettere di sottrarre i segnali di variazione naturale dai segnali di disturbo antropico. Solo nelle aree costiere gli impatti da inquinamento, eutrofizzazione e sovrapesca sono considerate minacce, ma anche qui la perdita di diversità è percepita bassa o non esistente.
ISMAR attualmente si propone di considerare gli effetti dell’impatto umano sulla biodiversità marina, classificabili come: i) sovrasfruttamento delle risorse ii) introduzione di specie esotiche, iii) inquinamento ed eutrofizzazione iv) alterazione fisica dell’habitat v) cambiamenti climatici a scala globale, tenendo sempre presente che la ricchezza specifica rappresenta una garanzia in un ecosistema e per definizione ne migliora la reattività ad ogni genere di cambiamento.