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Politiche idrogeologiche nella Venezia rinascimentale

Seminario con Pietro Omodeo (Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali). Venezia, 19 marzo ore 11. IN STREAMING

Thursday 19 March 2020

Politiche idrogeologiche nella Venezia rinascimentale

il seminario con Pietro Omodeo (Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali) dal titolo "Politiche idrogeologiche nella Venezia rinascimentale", che si terrà il 19 marzo alle ore 11:00, accessibile mediante collegamento streaming alla piattaforma:

seguendo le istruzioni dell’interfaccia.
Il seminario è organizzato da alcuni colleghi di Ca' Foscari, nell'ambito di una serie di incontri sul tema “Le Humanities e l’acqua”. Ne sarà previsto un altro con David Gentilcore (Dipartimento di Studi Umanistici) sul tema:  "L'acqua come risorsa e come minaccia nel Regno di Napoli: la ‘Statistica’ murattiana del 1811” - in data ancora da determinare.
L'organizzazione ricorda di:
- tenere il microfono spento (bottone in basso al centro) quando non volete intervenire, per evitare rumore di fondo,
- se possibile, mantenere la camera accesa, per chi parla è un piacere vedervi!!
- intervenite! potetete farlo accendento il microfono, oppure anche con un messaggio attraverso la chat.
Se per qualche ragione dovesse accadere di disconnettervi, potete rientrare comodamente ricliccando sul link indicato sopra.
Consigliamo di collegarvi qualche minuto prima delle 11, al primo accesso, infatti, possono essere necessari un paio di minuti per i dettagli del login.

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Il seminario:
Pietro Daniel Omodeo (Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali)
Politiche idrogeologiche nella Venezia rinascimentale
Abstract:
Il mio intervento riguarda la politica idrogeologica veneziana all'inizio del diciassettesimo secolo. Presenterò le mie ricerche d’archivio in corso su questo tema, concentrandomi sulla figura di Benedetto Castelli, allievo di Galileo.
L'opera di Castelli sulla misurazione dell'acqua corrente (Della misura dell’acque correnti, 1628) è stata considerata una delle opere fondanti della moderna idrodinamica. Ha offerto dimostrazioni geometriche volte a rendere possibile la misurazione delle acque correnti (la "misura") attraverso l'isolamento di poche variabili: la sezione di una via d’acqua e la sua velocità. Da questo punto di vista, il lavoro di Castelli ha rappresentato un'altra applicazione di successo della fisica Galileiana. Tuttavia, Castelli non è stato in grado di convincere le autorità veneziane che il suo metodo fosse in grado di risolvere i principali problemi relativi alla conservazione dell'equilibrio geo-ambientale della laguna. Da un lato, le autorità veneziane hanno visto la deviazione dei fiumi fuori dalla laguna come misura per mitigare il riempimento da sedimenti; dall'altro, Castelli sosteneva, al contrario, che era proprio la diversione dei fiumi a produrre un effetto di riempimento, poiché aveva portato via una grande quantità di acqua, che calcolò con accuratezza. Il suo approccio analitico è stato noncurante delle conoscenze integrate e dei metodi complessi che gli esperti Veneziani delle acque avevano sviluppato tendendo alla comprensione sistematica dell'idrogeologia e dell'ambiente lagunare. Tali esperti hanno preso in considerazione molteplici fattori quali i flussi dei fiumi, le maree, le posizioni relative del sole e della luna, i venti e persino gli effetti degli interventi antropici. L'aridità dell'approccio riduzionista di Castelli fu accolta con scetticismo, persino rabbia, e di conseguenza respinta, nonostante il prestigio del suo legame con Galilei.
Ricostruirò la controversia scatenata dall'affermazione di Castelli secondo cui il suo trattamento matematico delle acque correnti avrebbe potuto risolvere tutti i problemi più urgenti legati alla gestione della Laguna di Venezia. Da un punto di vista epistemologico, la controversia è rilevante come un caso di "stili di pensiero" in conflitto, in quanto si è trattato di un conflitto disciplinare che ha contrapposto l'astrazione fisico-matematica (derivata dall'isolamento di un insieme di dati quantificabili) alla concretezza "geologica" (una forma di conoscenza globale che mirava a far fronte alla complessità sistemica). Discuterò se i due diversi approcci fossero radicati in diversi ordini sociali e nelle corrispondenti pratiche scientifiche.

 

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